









Qui al sesto piano c'è una porticina, sono uscito per vedere dove portasse. Vedo il corpo nudo di Francesca continuare a giocare al di là del vetro. Lei non si è ancora accorta della mia presenza. Sono sul terrazzo dell'hotel, in cui si affacia la lavanderia. Le ho fatto un cenno sul vetro e senza dire nulla ha continuato a giocare con il suo corpo meraviglioso, è ancora sui materassi, a qualche metro da terra, la luce di questa giornata nuvolosa rende tutto meledettamente malinconico, non poteva essere più perfetto, mi piace unire emozioni contrastanti.
Stiamo creando qualcosa di magico, solo noi due, separati dal vetro, con la complicità di sempre, silenziosa, tra la mia fotografia e la tua eleganza.
È stato intenso e vero, come ogni istante raccontato qui nel mio diario.
Voglio farvi avvicinare sempre di più alla sensazione che vivo ogni giorno, fino non poterne più fare a meno.